La via Crispi prosegue con quel nome anche dopo l’incrocio con la salita di via Rossetti. Solo più in là diventerà via Pindemonte. Dopo due o trecento metri sulla destra c’è la villa Franellich di cui è ben visibile solo il muro e il portone che ha in alto il nome della villa e dalla strada quasi nulla si vede, tranne, a chi alzi bene gli occhi, soltanto la turrita parte alta.
La villa è sempre rimasta privata da quando fu costruita nel 1878 ed ora è suddivisa in vari appartamenti. Ma non era possibile che un facoltoso uomo di metà ‘800 – Luigi Franellich – non lasciasse qualcosa alla sua città? Ed infatti nel Museo Revoltella troviamo la sua collezione di oggetti d’arte che da uomo erudito e membro di varie associazioni culturali cittadine aveva raccolto nel corso della sua vita spesa anche nella vita politica.
Ma di lui si sa veramente poco.
La città non lo ricorda in alcun modo e Luigi Franellich è nome ignoto a tutti. Anche passando davanti alla sua tomba monumentale posta sotto la Galleria lungo il muro perimetrale nord del cimitero di Sant’ Anna è normale, manzonianamente, dire: “Franellich, ma chi era costui?”