Siamo ai Campi Elisi e se qualcuno mi chiede quale chiesa vi sia in questo rione la risposta che mi viene è indicare la chiesa con l’alto e stretto campanile rastremato in cima che si scorge da molte parti della città. Per intenderci la chiesa di piazzale Rosmini.
La chiesa in via Locchi chi la conosce se non i … locchesi?
Passa inosservata a chi, in macchina, transita per la via. Discreta. In linea con la modernità del rione e delle case circostanti. Moderna anche dentro.
Gli annali della storia raccontano che a metà degli anni ‘30 si era ritenuto necessario trovare, stante lo sviluppo edilizio della zona, uno spazio per una piccola chiesa e fu trovato in una casa di via Belpoggio .
Chiesa risultata presto molto piccola e quindi l’arch Foschini – l’arch. della Chiesa dedicata a San Francesco in via Giulia – ricevette l’incarico di fare un progetto di una nuova e più grande chiesa.
La guerra e poi i problemi economici del dopoguerra allungarono di molto i tempi, ma ripreso in mano il progetto del Foschini, gli arch. Valles (deceduto prima del compimento dell’opera) e Frandoli (progettista del Seminario) portarono a termine l’opera che vide la consacrazione nel 1967.
Ma per il campanile, invero molto semplice e fin troppo, si dovette aspettare il 2000 e ciò sempre per problemi economici.
Molto di questa chiesa si deve anche alla generosità dei parrocchiani, uno dei quali regalò alla chiesa l’organo. E non uno qualsiasi, ma un Mascioni (1).
Alcuni arredi furono trasferiti dalla vecchia chiesa di via Belpoggio.
Altro arricchisce la chiesa. (2)
Annessa alla chiesa vi è la Cappella dedicata a Gesù Divina Misericordia. Molto curata, ampia, con un trittico dove al centro si vede Santa Rita.
La chiesa porta due nomi: Sant’Andrea e Santa Rita. Il secondo nome è quello che i parrocchiani avevano scelto, ma il vescovo mons. Santin volle che essa portasse anche il nome di una antica cappella della zona che aveva dato nome all’intero rione.
A maggio 2016 parroco è don Valerio Muschi. Giovane, molto attivo, organista. Dal 2010.
Nota 1
Mascioni è una piccola azienda a carattere famigliare che costruisce organi dal lontanissimo 1829 con sede nella provincia di Varese.
Segreti che passano da padre in figlio da circa 190 anni.
Qualche organo in giro per il mondo (Istambul, Tokio, Lugano) ma soprattutto in chiese italiane molto importanti: Sant’Antonio a Padova, Abbazia di Montecassino, Basilica di San Marco a Venezia, Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, Basilica di San Vitale a Ravenna, Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi
E a Trieste l’organo di San Giusto.
Un totale di quasi 2000 organi comprese le ristrutturazioni.
L’utilissimo cartello informativo dentro la Chiesa di cui stiamo parlando ha un piccolo errore. Porta il nome Masciani anziché Mascioni.
Nota 2
Crocefisso in metallo opera di Bruno Ermagora su disegno arch. Mario Zocconi.
Via Crucis realizzata in bronzo dal prof Parrotta.
Trittico nell’abside della Cappella opera del pittore L. Bartoli.